I lieto fine, lo sappiamo, piacciono a tutti. Quindi questo, se continuate a leggere, vi piacerà.
Perché questa è la storia di un cucciolo che ha superato le avversità e che ora può giocarsi tutte le sue chance per diventare adulto. Di un animale che ha vinto la scommessa, e degli esseri umani che hanno creduto in lui.
È la storia di un prima - fatto di sofferenza - e di un dopo, che ha il sapore del riscatto.
È la storia di una giovane volpe, portata da noi dai volontari della Lipu Civitavecchia - Monti della Tolfa dopo essere stata investita, e arrivata con una frattura esposta della tibia. L’osso necrotico, le probabilità di sopravvivenza basse, unica
possibilità: l’amputazione della zampa.
Avevamo la responsabilità di scegliere per lei, e abbiamo scelto: la nostra volpe è stata amputata. La sua fame, la sua energia, la sua voglia incontenibile di muoversi, anche nello spazio ristretto di un box, ci hanno fatto pensare che avrebbe reagito bene, e così è stato.
L’abbiamo vista riprendersi dopo l’intervento, l’abbiamo vista saltare e curiosare in giro, l’abbiamo vista crescere e imparare a muoversi, durante la sua degenza, con un’agilità stupefacente per le sue tre zampe. L’abbiamo vista guardare fuori (scorrete per vedere la seconda foto!), ansiosa di tornare alla natura alla quale appartiene.
Adesso, la vediamo finalmente correre verso quella natura, nel nostro recinto esterno dell’oasi di Palo Laziale, quasi pronta a tornare libera, a primavera.
No, non sempre le nostre storie hanno un lieto fine: ma dietro ogni storia, comunque finisca, c’è un animale che combatte, degli esseri umani si battono per lui, il lavoro di una squadra che non si dà per vinta.
Buona fortuna, piccola volpe.
Ph. @irene_alison_